02/01/12

L'Inverno in MTC



In inverno lo yang si attenua sino a scomparire in profondità. Le forze vitali sono trattenute all’interno per sfuggire alla morsa del freddo e dello yin. Il freddo è l’energia climatica a cui dobbiamo adattarci e i cui effetti nocivi possono causare molte malattie. Se non ci difendiamo in modo adeguato, il freddo penetra prima di tutto attraverso i pori in superficie e blocca la circolazione dell’energia nei meridiani, causando sintomi quali timore del freddo, febbre senza traspirazione, dolori alla testa e alle articolazioni; quando si localizza nei tendini, nei muscoli o nei meridiani, provoca contratture dolorose con difficoltà nei movimenti di flessione e distensione degli arti, talora parestesie secondarie al blocco della circolazione. Se scende in profondità, lede i processi funzionali degli organi, causando dolori forti localizzati al torace o all’addome e accompagnati da sensazione di freddo, che migliorano con il calore. Se il freddo attacca lo Stomaco e la Milza, essi soffriranno nelle loro funzioni di ricevimento degli alimenti, di discesa e di trasporto con sintomi quali dolori gastrici e addominali, vomito, diarrea; se attacca il Polmone nelle sue funzioni di diffusione e discesa, si hanno sintomi quali tosse con espettorato acquoso, edemi; se attacca i Reni, si hanno sintomi quali dolori e freddo nella zona lombare, urine chiare, feci pastose, edemi, ascite.
In inverno l’organismo deve far fronte al freddo con alimenti riscaldanti e nutrienti, meglio se di natura tiepida o calda; ottime le zuppe di verdure con legumi; sono pure ammesse i grassi in quantità moderata. Un bicchiere di vino rosso a pasto può essere utile per combattere il freddo e riattivare la circolazione. In questa stagione è meglio evitare i cibi dolci e troppo piccanti. Per contro, si possono consumare alimenti a basso contenuto di liquidi, come i cibi essiccati, che hanno un sapore forte, indicati esclusivamente nei climi freddi, quando si deve cercare di assumere meno liquidi per far diminuire lo yin e quindi attivare maggiormente lo yang.

A cura di:
Christian Casella

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