09/03/12

Il Core nel cambio di senso: Forza, Strategia o anche Percezione?

L'articolo evidenzia l'importanza del Core (complesso funzionale dei muscoli addominali), durante il cambio di senso del calciatore.
Parte dello studio sperimentale si è soffermato nel testare 6 calciatori dilettanti con età media di 15 anni attraverso una video-analisi del cambio di senso (sprint 15 + 15 m), valutando il tempo impiegato nella navetta, il tempo durante l’inversione su 1 m e l’angolo busto/terreno nell’arrivo, frenata e ripartenza.
Come si può notare dal 1° video in alto, un tronco basculante (vedere gli angoli chiusi busto/terreno durante la frenata) provoca un aumento dei tempi d’appoggio durante l’inversione, mentre un soggetto che tiene con il Core, ha migliori tempi d’esecuzione (vedere il video in basso).


Esempio: un giocatore molto rapido in uno sprint in linea può essere battuto da un giocatore mediocre sulla navetta, perché quest’ultimo sarà sicuramente più forte nella tenuta del Core è più coordinato nell’azione del cambio di senso.
Nella mia personale esperienza ho sempre introdotto negli allenamenti la tonificazione della muscolatura del tronco e del Core a partire da esercizi di Yoga (Front & Side Plank) ad esercizi con la palla zavorrata sia in bipodalico che in mono, fino all’uso degli elastici in ortostatismo e con i dovuti piegamenti e torsioni.
Spesso però, non ho evidenziato grossi miglioramenti … quindi mi sono chiesto: “da cosa dipende? Solo dalla forza del Core? Dalla strategia che si adotta? Da una maggiore percezione del Core?”

Alcune domande utili:
- Quanto tempo prima devo cominciare a rallentare?
- Quando inizio a piegare il busto per trovarmi nella posizione più idonea per effettuare l’inversione?
- Quanto è importante il giusto rapporto tra muscoli agonisti e antagonisti?
- Quanto incide la forza degli arti inferiori?
- Tecniche di sensibilizzazione corporea possono aiutare?

A mio avviso, è di fondamentale importanza che il giocatore prenda coscienza e consapevolezza che il suo Core debba essere sollecitato nella maniera corretta, provando scatti con cambi di senso su diverse distanze (introducendo palla e avversari) in modo da trovare la propria personale strategia; allenare la muscolatura laddove ci sono delle carenze fisiche (non analiticamente ma globalmente), ed infine, trovare le tecniche più idonee di sensibilizzazione corporea (as esempio, Shiatsu e Moxibustione sul meridiano di Stomaco).


Contattami per ricevere la presentazione dello studio sperimentale.
   A cura di:
Christian Casella

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