Le malattie allergiche rappresentano un problema sanitario importante sia per il continuo aumento epidemiologico, in Italia il 20 % della popolazione ne soffre contro il 15% della popolazione mondiale, sia per i costi correlati all’uso dei farmaci ed alle assenze lavorative e scolastiche.
E’ inoltre noto come la rinite allergica rappresenti il più importante fattore di rischio per l’asma bronchiale e come spesso le due forme siano associate.
Questa correlazione è talmente importante da indurre l’OMS a stilare un documento, ARIA document, “Allergic Rhinitis and Its Impact on Asthma”, in cui si afferma che la rinite allergica è un processo infiammatorio strettamente dipendente dal contatto con l’allergene causale anche in assenza di sintomi. Si evince inoltre che il trattamento ottimale della rinite allergica può prevenire gli attacchi d’asma o migliorare il quadro clinico dell’asma coesistente.
Ad esempio, per oculorinite allergica si intende una patologia i cui segni e sintomi sono dovuti ad ipersensibilità immuno-mediata a carico della congiuntiva e della mucosa nasale.
La IgE è mediata nella patogenesi e sono coinvolte anche cellule dell’immunità come mastociti, eosinofili e basofili.
Forme cliniche:
• oculorinite allergica stagionale;
• oculorinite perenne;
• cheratocongiuntivite primaverile;
• cheratocongiuntivite atopica;
• congiuntivite gigantocellulare.
La diagnosi clinica è abbastanza semplice nelle forme oculorinitiche, mentre nelle forme isolate di congiuntivite allergica a volte è necessario l’ausilio di prove di laboratorio e test allergologici per escludere che si tratti di forme virali o batteriche.
La terapia deve mirare ad antagonizzare l’effetto dei mediatori sugli organi bersaglio e a limitare l’accumulo di cellule infiammatorie attivate.
Il trattamento si fonda sull’utilizzo di colliri (cortisonici, sodio nedocromile etc.), spray nasali e antistaminici. In Medicina Occidentale l’approccio diagnostico e terapeutico alle oculoriniti allergiche è piuttosto uniforme, in Medicina Cinese invece ciò non accade, essendoci differenze concettuali e indirizzando il trattamento sul riequilibrio energetico individuale.
A cura di:
Christian Casella
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