Il collo è stato descritto come la parte più sottile e vulnerabile del corpo umano. Oltre a costituire il cilindro di connessione fra bocca e stomaco, naso e polmoni, cervello e midollo spinale (considerando il passaggio del nervo vago e la catena ortosimpatica) è sede di vasi sanguigni (vene giugulari, arterie carotidi e vertebrali) di importanza cruciale per il collegamento fra cuore e cervello. Attorno a queste linee di comunicazione si trovano gruppi muscolari che consentono alla testa di abbassarsi, oscillare, agitarsi, voltarsi e quindi di compiere l’intera gamma di movimenti che sono fondamentali per le interazioni sociali.
Secondo la Medicina Tradizionale Cinese il collo è un importante incrocio energetico, delimitato in basso dalla clavicola, dietro dalla colonna cervicale e al centro dall’osso ioide. Attraverso il collo passa un gruppo molto particolare di meridiani secondari detti « meridiani distinti » che assicurano un legame energetico fra arti, il tronco e i visceri, la testa e il cervello. In questo modo il collo diventa una zona di collegamento e di scambio fra superficie e profondità, istinto e razionalità, conscio e inconscio, materia e spirito, ad esso va attribuito un ruolo di passaggio fra istinto animale e intelligenza umana, così all’altezza del collo e dei suoi muscoli del collo si esprimono tutte le tensioni inespresse e non razionalizzate della vita di ogni giorno. Il tratto cervicale è l’ultimo pezzo, l’abbandono del materiale e l’ascesa verso la pura spiritualità; in questo senso si ascrive un concetto cinese del periodo Song: “ la colonna è una scala a pioli lungo cui si realizza il passaggio dell’uomo nella sua crescita spirituale verso il cielo”.
A cura di:
Christian Casella
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