03/10/11

Le 5 Personalità differenti nello Sport

L’elemento legno nella pratica sportiva (meridiani di Fegato e Vescicola Biliare):
L’atleta spesso presenta frequenti spasmi, crampi e contratture muscolari, tendiniti, nervosismo eccessivo sul campo di gara con falli di reazione esagerati, tendenza all’aggressività e allo scontro. All’opposto, in condizioni di deficit energetici del Fegato e della Vescicola Biliare, si potranno avere sintomi e manifestazioni di timidezza, indecisione, scarsa determinazione, paura del contatto.

L’elemento fuoco nella pratica sportiva (meridiani di Cuore, Intestino Tenue, Ministro del Cuore e Triplice Riscaldatore):
Lo sportivo con disarmonie dell’elemento fuoco può presentare stati di insonnia iniziale, risvegli notturni e sogni tormentosi nel periodo precedente la gara, ansia anticipatoria, tendenza alla futile allegria, difficoltà a raggiungere il giusto stato di concentrazione e di “distacco” emotivo prima della competizione, tendenza alla rinuncia per incapacità a sostenere la responsabilità, estrema tensione, paura o shock dopo un trauma, sensi di colpa eccessivi dopo un insuccesso, scatti di rabbia incontrollata durante la partita o la prestazione.
L’interesse al Triplice Riscaldatore è legato principalmente all’impiego dei punti distribuiti lungo i suoi meridiani (principale e secondari), frequentemente coinvolti nelle patologie muscolo-scheletriche dell’estremità cefalica e del settore cervico-brachiale, quali cefalea, cervicalgia, blocco cervicale acuto, patologie di spalla, gomito e polso.
Per le sue connessioni energetiche con il meridiano della Vescicola Biliare, l’utilizzo del Triplice Riscaldatore è indicato anche nelle patologie dell’arto inferiore, quali coxalgia, sciatalgia L4-L5 e nelle patologie della caviglia.
L’atleta con situazione di carenza energetica del fuoco potrà essere soggetto a fasi di deficit motivazionale, condizione psicologica indispensabile (se in stato di buona armonia) per il raggiungimento di qualsiasi obiettivo.
Altro sintomo atletico che si può manifestare è legato alla capacità da parte del Cuore di immettere quantità di sangue nel flusso sanguigno in proporzione ideale rispetto alla richiesta dell’organismo impegnato nell’attività fisica; il deficit energetico può manifestare fatica e debolezza precoce.

L’elemento terra nella pratica sportiva (meridiani di Milza e Stomaco):
La stimolazione di alcuni punti correlati ai meridiani di Milza e Stomaco può aiutare a mantenere un corretto trofismo della massa muscolare, specie in caso di ipotrofia e ipostenia da immobilizzazione; può abbreviare i tempi di recupero dopo la gara, mentre, prima della competizione, rende più disponibili l’energia e il sangue, specie per le prestazioni prolungate di carattere principalmente aerobico.
La medesima stimolazione va utilizzata anche negli atleti che hanno tendenza all’ansia anticipatoria e alle preoccupazioni pre-gara, oppure difficoltà alla concentrazione e alla memorizzazione di schemi e tattiche. È importante ricordare che, anche per le atlete impegnate nell’attività fisica durante la fase mestruale, possono risultare importanti le stimolazioni sui meridiani dell’elemento terra ai fini di una minor incidenza negativa sulla prestazione spesso causata da sintomi dolorosi.

L’elemento metallo nella pratica sportiva (meridiani di Polmone e Intestino Crasso):
Recupero dopo malattie debilitanti, casi di forti emozioni prima della gara, sintomi di tristezza e afflizione, eccessiva sensibilità emotiva legata alla prestazione atletica, timore nei confronti degli avversari o difficoltà nel legare col gruppo o con lo staff tecnico, incapacità nel veicolare l’ossigeno in modo completo all’interno del sistema respiratorio, situazioni di eccessi di collera durante la competizione, contratture e crampi, difficoltà a concentrarsi adeguatamente prima di un gesto atletico importante e decisivo, ad es. un calcio di rigore o un tiro libero nel basket.

L’elemento acqua nella pratica sportiva (meridiani di Reni e Vescica Urinaria):

Astenia, lombalgia, frequenti blocchi muscolari, gonalgia, mancanza di determinazione e concentrazione, scarsa volontà, senso di inadeguatezza, scarsa autostima, spirito troppo prudente e timoroso talvolta alternato da improvvisi eccessi di competitività o animosità con frequenti scorrettezze e marcato individualismo. A livello articolare si possono avere artrosi e infiammazioni intra-capsulari, periostiti, problematiche cartilaginee, fragilità ossea.


Tratto da: Tirelli S., Tecniche Complementari Sportive, Libreria dello Sport, Milano 2005

A cura di:
Christian Casella

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