Molti esperti e nutrizionisti ci indirizzano
sempre più a consumare il pesce anziché la carne, perché hanno meno grassi
saturi e colesterolo, e molti di loro contengono i famosi Omega-3. A mio avviso,
anche il pesce andrebbe ridotto nella dieta, perché per via dell’inquinamento
e per una condizione fisiologica, i pesci accumulano molti metalli pesanti come
il mercurio (metilmercurio), dannosissimi per il nostro organismo. I pesci che
contengono maggior mercurio sono quelli che si trovano all’apice della catena
alimentare (tonno, pesce spada, marlin, halibut, etc.) e se una donna in
gravidanza assume pesce contaminato, il feto verrà intossicato dal mercurio che
attraversa la placenta interagendo negativamente sul sistema nervoso del futuro
bambino, con possibili conseguenze a livello intellettivo.
Secondo alcuni studi condotti in USA, la
porzione di pesce ideale da consumare per le donne in gravidanza, non dovrebbe
superare i 400 g al mese.
Anche il pesce d’allevamento è dannoso,
alcuni studi indicano che i Policlorobifenili (PCB) e altre sostanze
diossino-simili, aumentano nel pesce allevato fino a 30 volte rispetto al pesce
selvatico. Molto dipende dal cibo che gli viene dato, molto grasso e che
provoca un aumento sconsiderato di sostanza tossiche (le sostanze tossiche si
accumulano proprio nel grasso).
CONSIGLI:
- Assumere pesci con il minor contenuto di
metalli pesanti (pesci con meno mercurio ;
- Ridurre il consumo di pesci con metalli
pesanti a circa 2 volte ogni 45 giorni;
- Verificare sempre la provenienza del pesce,
alcuni laghi o mari sono più inquinati di altri.
A cura di:
Christian Casella
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